Nella mia vita, professionale e politica, ho sempre cercato di fare della difesa dei diritti delle persone il faro guida delle mie scelte e delle mie azioni. Le battaglie che ho condotto fuori e dentro il Parlamento sono tutte li a testimoniare la personale convinzione dell’importanza di mettere al centro la tutela dell’individuo, intesa come difesa assoluta dei suoi diritti. La scelta di candidarmi a Sindaco di Roma nasce dalla constatazione dolorosa che proprio la città che ha dato origine al “diritto”, la città in cui è stata scritta la costituzione più bella del mondo, la città in cui si è dato inizio al processo di costruzione dell’Unione Europea, in questi anni abbia vissuto un decadimento civile e culturale, a causa di un’amministrazione che ha preferito tutelare il diritto di pochi a scapito del bene dell’intera comunità. Tutto questo non è più tollerabile. Roma deve tornare ad essere quella culla del diritto, conosciuta e apprezzata nel mondo non solo per la sua bellezza ma anche, e soprattuto, per la sua capacità di essere modello di integrazione, onestà e garanzia, in cui tutte le persone, turisti e cittadini, possano vivere con la consapevolezza che saranno sempre rispettate. È un impegno importante, non privo di difficoltà, che necessita della forza e dell’entusiasmo di tutti per essere portato a termine. Lo stesso entusiasmo che oggi mi ha regalato la splendida lettera che mi ha scritto il Professor Stefano Rodotà. Le sue parole sono per me di un importanza vitale e mi riempiono di una responsabilità che onorerò con tutto me stesso.
Caro Ignazio,
leggo la tua ultima dichiarazione sui diritti, che riprende e rafforza quel che vai
dicendo fin dall’inizio della tua campagna per le primarie. Sono convinto che la crisi
in cui Roma è sprofondata abbia le sue origini in un drammatico degrado culturale.
E’ indispensabile, allora, che un programma di vero rinnovamento abbia un
orizzonte largo, che accompagni e rafforzi i singoli interventi che hai via via
indicato. La stessa partecipazione dei cittadini, sulla quale oggi tanto si insiste, ha
bisogno di una rinnovata consapevolezza dell’importanza dei diritti individuali e
collettivi. Si dirà che la tutela di alcune categorie di diritti non rientra nella
competenza diretta dell’amministrazione comunale. Ma i diritti sono indivisibili,
hanno tutti fondamento nella persona, e solo questa comune presa di coscienza
può mobilitare le energie e dare al nuovo sindaco forza e legittimazione nella
difficile battagli per liberare Roma dai pessimi interessi che la hanno oppressa in
questi anni e che hanno prodotto solo inefficienza e corruzione. La tua, dunque, è
la strada buona e giusta.
Con gli auguri del tuo
Stefano Rodotà