"Ce lo chiede l’Europa" e questa volta ce lo chiede per davvero
«Ce lo chiede l’Europa» e questa volta ce lo chiede per davvero. La Commissione Petizioni del Parlamento europeo, con una lettera firmata dal Presidente Bogdan Rzońca, vuole "chiarimenti e informazioni" sulla decisione del Comune di Roma di realizzare un inceneritore a Santa Palomba.
A seguito della documentata petizione presentata da Alessandro Lepidini, a nome dell'Unione dei Comitati contro l'inceneritore, firmata da oltre 13 000 persone, "si è posta l’attenzione su alcune contraddizioni che si delineerebbero, data l'indicazione dell'operatività di tale inceneritore fino al 2062, sia in rapporto agli obiettivi del Regolamento (UE) 2020/852 sull'istituzione di un quadro per agevolare gli investimenti sostenibili, nonché del Regolamento (UE) 2021/1119) in materia di riduzione delle emissioni e per il raggiungimento della neutralità climatica, da conseguire entro il 2050 sulla base degli obiettivi UE, così come in relazione alle norme dell’unione in materia di economia circolare - scrive il Presidente".
È giunto il momento della verità.
Da sempre chiediamo un incontro pubblico per discuterne insieme con la cittadinanza e l'amministrazione comunale. Chi è artefice di questo scellerato progetto vuole semplicemente lucrare sulla gestione dei rifiuti, come fatto dal 1963 al 2013 con la discarica di Malagrotta, a vantaggio di un soggetto privato, disinteressandosi del pesantissimo impatto sull'ambiente e sulla salute umana, nonché delle censure espresse in maniera reiterata dalla Commissione UE all'epoca della discarica di Malagrotta nel quadro di una procedura di infrazione. Con questa iniziativa imprenditoriale, oggi, si replicano le stesse dinamiche affaristiche della classe politica di allora.
Da Sindaco di Roma, non solo ho chiuso la discarica di Malagrotta in 90 giorni ma in 28 mesi ho dimostrato che, con la volontà politica ed un'assennata organizzazione, si potesse in breve tempo triplicare il volume della raccolta differenziata. Con la lettera della Commissione ora il Comune di Roma e il Governo Italiano debbono rispondere ai precisi quesiti posti dal Parlamento Europeo: non ci si può accontentare (né i cittadini, né l’Unione Europea) di un “oste che dichiara che il suo vino è buono” sulla base di poteri commissariali, peraltro attribuiti per risolvere la questione dei rifiuti nell’anno del Giubileo 2025.
Servono risposte che spieghino perché si possa immaginare di realizzare un inceneritore che produrrà 600.000 tonnellate di CO2 all’anno, proprio nel momento storico in cui l’Unione Europea ha indicato precisi obiettivi per il raggiungimento della neutralità climatica.